L'operazione è, si fa per dire, semplice. Kasdan è lo sceneggiatore dei fortunatissimi I PREDATORI DELL'ARCA PERDUTA, e di GUERRE STELLARI 2. Poiché egli si considera più regista (cosa che questo film è lungi dal confermare) che non sceneggiatore, e poiché soprattutto egli è del giro Lucas, Coppola e compagni ecco spiegato questo film. Girato da un regista esordiente, con attori piuttosto sconosciuti, e non pochi soldi: un'impresa altrimenti azzardata, oltre che utopistica nel sistema americano.
Meno azzardata, per sua fortuna (o per suoi limiti?) la formula scelta: il tema risaputo della femmina fatale e possibilmente di lusso che seduce il maschio (maschione o peggio ancora stallone lo chiama lei, ma si spera sempre nei malfatti dei doppiatori... ) perché questi gli faccia fuori il marito. Il POSTINO SUONA SEMPRE DUE VOLTE, insomma. E l'estetica di Chinatown, l'atmosfera dei thriller, il mestiere, ma senza il genio.
Senza il genio, come diceva Brassens, rimane poco. Se la storia la conosciamo il resto perlomeno dovrebbe essere significante: la donna misteriosa e fatale, la diva insomma. Le scene d'amore terribilmente erotiche. Il maschio terribilmente imprigionato. L'ambiente incombente, i personaggi di contorno inquietanti.
Quando Lang, o Hitchcock, o anche Polanski visto che si parlava di Chinatown, facevano di queste cose non era tanto per cosa raccontare, quanto per come raccontare.
Questione se non di genio, almeno di stile. Che qui è elegante.