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BABY SITTER - UN MALEDETTO PASTICCIO
(LA BABY SITTER)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 23 settembre 1976
 
di René Clément, con Maria Schneider, Sydne Rome, Nadja Tiller, Renato Pozzetto (Francia, 1975)
Desolante. Avete già visto un poliziesco privo d'azione, una storia di kidnapping della quale non ve ne importa niente? La baby sitter ve la guardate come fosse un documentario sulla coltura della barbabietola nell'Appenzello. Rene Clément, che una volta i francesi contrabbandavano come genio per aver diretto GIOCHI PROIBITI (falsa poesia) e PLEIN SOLEIL (falso suspense) cerca di fare l'Hitchcock. Ma l'universo poetico di Hitch nasce innanzitutto da una condizione, la perfezione tecnica. Forse in nessun altro autore di cinema, la tecnica ha un'importanza tale. In un giallo di Hitchcock un capello fuori posto distrugge l'ingranaggio, rompe l'incanto, uccide la poesia. Il suo genio consiste nel fatto che nelle sue opere l'imperfezione è assente: dalla sceneggiatura, allo stile della fotografia, alla recitazione degli attori, tutto fa parte di un gioco meraviglioso per la propria logica.

Il vuoto di Clément consiste nel fatto che nulla nella sua baby sitter funziona: la storia è mal raffazzonata, la fotografia è un obbrobrio, di stile non ce n'è, gli attori sono un pianto. Vittima di quel sistema puramente mercantile che è la coproduzione internazionale il film è anche, dulcis in fundo, doppiato in modo incredibile.

Ma poiché anche le disgrazie hanno il loro rovescio, la Baby sitter serve a qualcosa: a dimostrare a certi moralisti da rotocalco che Maria Schneider è una grande attrice, oltre ad avere i capelli mal lavati. Nel caos generale del film di Clement solo la sua presenza emerge sovrana, impregnando di sensibilità e di emozione le immagini nelle quali appare.   Sia che giri con un grande regista (Antonioni, in PROFESSIONE REPORTER) o in un caso come questo dimostra di saper suonare tutte le musiche, e non solo il tango. Quindi, censori di turno, cambiate il disco.


   Il film in Internet (Google)
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