Il cinema canadese, anzi del Quebec, se è forse sconosciuto alla maggior parte del pubblico, non lo è negli ambienti delle mostre e della critica. Da quattro o cinque anni, anzi, costituisce, assieme alla scuola svizzera, una delle non molte novità in campo internazionale. Gilles Carle è forse il suo nome più celebre, questa sua opera, che è la terzultima fra quelle apparse (ed è già un miracolo venderla nel Ticino, anche se per due soli miserabili giorni) è doppiamente interessante.
Per i suoi meriti, innanzitutto, costituisce uno dei momenti più freschi e differenti nel quadro non certo esaltante dell'autunno cinematografico ticinese. Vista nel quadro nel cinema canadese costituisce una svolta importante di quel cinema. Un cinema che aveva riportato in auge lo stile 16 millimetri, suono in presa diretta, ricerca della verità priva di artifici. Una conseguenza assai logica della tecnica del documentario che da sempre, dai tempi gloriosi di Flaherty, aveva sempre visto la produzione canadese all'avanguardia.
Sennonché conoscono pochi registi che rinunciano, dopo aver fatto un film da mezzo milione, di passare al secondo da un milione, ed in seguito al terzo da due. E' una progressione quasi inevitabile, una modificazione che investe anche l'aspetto estetico del film e tutto il processo di trasformazione artistica che conduce dell'idea alla realizzazione formale. E' questo accade anche nel cinema canadese e, chiaramente, in questo film.
LES MALES brilla ancora di una fresca inventiva, di una purezza d'ispirazione nei suoi diversi aspetti: un dialogo squisitamente ritmato, naturale, di una intelligente comicità riflessiva. Uno stile di ripresa sciolto, istintivo. Una scelta degli ambienti (la stupenda foresta canadese) che sposa l'assunto del film mirabilmente. La volontà di portare a termine un discorso preciso, critico. Tutte cose tipiche del documentario.
Ma il film di Carle è già un prodotto, lo si nota dalla sua fattura, che costa. Questo significa un prodotto che non trova nel suo paese (5 milioni di abitanti) uno sbocco economico sufficiente. Quindi significa trovare degli elementi che possono interessare platee di tutto il mondo, dall'Asia all'Africa, ma senza dimenticare i cine-club d'Europa che hanno rilevato la scuola. E tutto questo significa l'inizio (per questo LES MALES è solo una svolta) di un mutamento artistico fondamentale, e non necessariamente positivo.