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di Dennis Hopper, con Peter Fonda, Dennis Hopper, Jack Nicholson, Karen Black
(Stati Uniti, 1969)
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Da vedere assolutamente, non fosse che per le ragioni per le quali è nato. Sono delle ragioni che stanno agli antipodi della Hollywood del senso migliore, la grande qualità, il mestiere imparato a memoria. EASY RIDER rappresenta "l'altra" America. Film contraddittorio, dove il meglio ed il peggio si mescolano continuamente; affascinante forse proprio per questo. Per quel suo incedere esitante, confuso, proprio delle cose nuove, come nuovo è certamente EASY RIDER per l'America d'oggi. Contraddittorio nei suoi personaggi, che sono una miscela di vero e di fasullo: una situazione che non disturba soltanto nel caso dell'Avvocato, certamente la figura-chiave del racconto, straordinario esemplare dell'Uomo 1970, a cavallo della lucida chiaroveggenza come della avvilente rassegnazione. Al passivo del film: l'impossibile sequenza psichedelica, la comunità degli "hippies", un certo compiacimento di facile visione "paesaggistica". All'attivo, oltre quanto già detto: soprattutto la stupenda scena finale, una delle più struggenti di tutto il cinema degli ultimi anni. La morte come fatto quotidiano, la vita come fatto d'indifferenza. Il cinema, in questi casi, è linguaggio insostituibile: gli bastano pochi secondi per abbracciare l'intera verità.
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Il film in Internet (Google)
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Film dello stesso regista |
Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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