3829 recensioni a vostra disposizione!
   

CHARLES MORT OU VIF
(CHARLES MORT OU VIF)
Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 26 novembre 1970
 
di Alain Tanner, con François Simon, Marcel Robert, Marie-Claire Dufour, André Schmidt (Svizzera, 1969)
 
Storia di una rottura. Un industriale ginevrino, al culmine della carriera, pianta tutto e tutti ,e rompe con il "sistema". Con 120.000 franchi (60.000 dalla Televisione romanda - il costo di una serata teatrale in TV - il resto con debiti vari da recuperare con la sempre problematica distribuzione nelle sale), Alain Tanner firma il primo film svizzero maturo, sensibile e significativo, E, come hanno detto in Francia, il primo vero film sulla contestazione.

Il valore del film è il valore di questa contestazione. Tanner ha evitato la presa di posizione concitata, risaputa. Lo slogan mandato a memoria, meccanico e imbecille. Il suo CHARLES MORT OU VIF girato in sedici millimetri, ma privo, anche nello stile, degli eccessi figurativi che quasi tutti i sedici millimetri comportano (mobilità inutile della macchina "a spalla", zoomate, ecc, ) è una meditazione sorprendentemente matura sulla condizione dell'uomo; e sulla Svizzera di oggi.

ll risultato finale è un film che non è soltanto, come capita di solito in questi casi, un manifesto. Ma è, in definitiva, poesia. Tanner dimostra con questa opera di sapere affrontare i problemi dell'enunciazione cinematografica in modo oltremodo equilibrato e sensibile: basta osservare come sia riuscito ad inserire nella narrazione le "massime" declamate dal pittore. Con estrema naturalezza, quasi con humour: con una efficacia che non mi sembra per nulla inferiore alle celebrate didascalie introdotte anni fa da Godard nei suoi film.

Tutto il personaggio del pittore-contestatore è trattato con rara intelligenza, con umanità: con il suo bagaglio di meriti e di difetti, di atti di coraggio e di meschinità: di quelle contraddizioni che lo reinseriscono in quella borghesia dalla quale egli vorrebbe fuggire.

Il film vive allora in perfetta simbiosi -ed è questo certamente uno dei segreti del suo innegabile fascino- con il personaggio, riuscitissimo nella sua introspezione, interpretato dal figlio di Michel Simon, François. Un segno di straordinaria carica emotiva, in un film splendidamente misurato. Visto il soggetto, considerato il contesto del nostro cinema, un evento miracoloso.


   Il film in Internet (Google)
  Film dello stesso regista

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda