Il ritardo con il quale esce da noi questo film del 1966 di una delle personalità più marcanti del cinema dell'est europeo è tanto più grave se consideriamo che si tratta di un'opera d'estrema rottura. Per la polemica a livello ideologico, per il loro intervento demolitore queste sono pellicole legate l'attualità dell'evoluzione cinematografica. Tutta la crisi del sistema di produzione e distribuzione si evidenza drammaticamente in casi come questo. Film impossibile da descrivere, dove l'irrazionalità apparente delle situazioni, dello stile, della costruzione è al contrario al servizio di un discorso politico e umano ben preciso. LE PICCOLE MARGHERITE, con le sue due ragazzine sbarazzine fino alla provocazione è un film apparentemente surrealista, in effetti disperato e che dovrebbe anche essere visto con una preparazione informativa: proiettato così, allo sbaraglio, appare come un proiettile assurdamente lanciato nel vuoto.
Cinema dissacratorio di violenza a tratti inaudita (la sequenza della Cena, con il cibo calpestato, è tra le più forti che ci siano state proposte), di rovesciamento di valori espressivi accuratamente strutturati, il film rappresenta un momento del cinema europeo, e non solo cecoslovacco quindi, al quale non è facile riconoscere oggi una continuazione, ma che meriterebbe un attento riesame.