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di Stephen Frears, con Ian McKellen, Barbara Jefford, Jim Broadbent
(Gran Bretagna, 1982)
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"Girata per la televisione nel 1982, la storia di un handicappato rifiutato dalla società. Alla morte della madre (in una stanza invasa dai piccioni) viene rinchiuso in un ospedale psichiatrico che Frears filma dapprima come in un film dell'orrore. L'occhio al sociale, che ricorda quello del collega Loach, lunghe scene dialogate e camera in stile reportage che anticipa quella di MY BEAUTIFUL, scena girate in strada come quelle di SAMMY AND ROSE. E, ancora, realismo poetico alla Terence Davies, che sfocia in forti connotazioni sociali: emarginati psicologicamente, degli esseri soli e sensibili come Walter sono soprattutto degli emarginati sociali. Degli individui ai quali si rifiuta l'inserimento nella società. Grande interpretazione di Ian Mc Kellan; mentre nella parte della donna, pure reclusa nell'ospedale psichiatrico che finirà per fuggire con Walter appare, sorprendentemente, Sarah Miles. Un universo pittorico sempre coerente: colori monocordi, una lunga serie di corridoi, scale, androni illuminati artificialmente, nei quali l'uomo è costretto, impossibilitato ad uscirne. E quando riesce a fuggire all'aperto, è per ritrovarsi tra le quinte della miseria urbana, vicoli oscuri e puzzolenti, nei quali si vuotano le immondizie dei ristoranti di terza categoria. Luci al neon, echi più o meni sinistri: il fantastico è dietro l'angolo. Così come la commozione."
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Il film in Internet (Google)
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Film dello stesso regista |
Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
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