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UN AMORE DI SWANN
(UN AMOUR DE SWANN)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 12 aprile 1984
 
di Volker Schloendorff, con Jeremy Irons, Ornella Muti, Alain Delon, Fanny Ardant (Germania - Francia, 1983)
 
Schloendorff, il regista tedesco del Tamburo di latta, aggiunge una perla alla collana di grandi letterati da lui illustrati (Musil, Yourcenar, Grass); quella che cineasti come Losey e soprattutto Luchino Visconti hanno inseguito inutilmente. Ma tradurre in immagini la "Ricerca del tempo perduto" rimane un sogno impossibile, anche dopo questo film diligente.

Certo, osservando l'interpretazione fremente di Jeremy Irons (di gran lunga la cosa migliore del film) è impossibile non immaginare a quali vette il grande Luchino avrebbe proiettato la passione solitaria di Swann. Avvolta nell'involucro fatuo e prezioso di una decorazione d'epoca sontuosa, così da far risaltare la noncuranza di una società che rifiutava le sregolatezze della passione amorosa, così come ogni altro atteggiamento che conducesse un proprio membro sui cammini della diversità. Di quella solitudine, di quella diversità avrebbe fatto un momento privilegiato; dal quale lo stesso individuo avrebbe assistito, con sovrana lucidità, ad una mutazione storica e sociale.

Il cinema di Schloendorff, intelligente e colto fin che si vuole, non raggiunge mai la dimensione critica. Descrive la storia di una passione, del coinvolgimento nell'assurdo da parte di un uomo ragionevole: la passione non sempre credibile per un'Ornella Muti alla quale hanno appiccicato una zazzera gialla, rendendola più simile ad una mugnaia ottocentesca che alla Odette di Proust. Se il cinema possa o meno appropriarsi dell'universo del grande scrittore francese rimane un quesito che il film di Schloendorff è ben lungi dal risolvere. Privato di quello spessore temporale che costituisce il tessuto essenziale all'evoluzione del genio proustiano (uno spessore che forse un regista come Alain Resnais avrebbe potuto sondare) Un amour de Swann si riduce ad una faccenda privata tra un gentiluomo e una puttanella.


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