Fantasia o realtà, follia o preveggenza? E' la scommessa imperante, e di per stessa già accattivante, in questo ritratto di famiglia operaia nella campagna a perdita d'occhio dell'America profonda. Un gruppo che s'interroga (assieme al protagonista stesso...) sulla salute mentale di un capofamiglia che intravvede l'approssimarsi di uni un cataclisma .
Apparentato ad un universo estetico raffinato come quello leggendario di Terrence Malick il film dilata mirabilmente il proprio respiro proprio nella qualità dello sguardo registico di Jeff Nichols. Forse, la stessa inquietudine fatica invece ad esprimersi nella sceneggiatura, se non nella progressione drammatica. Ma il film rimane una delle grandi rivelazioni di Cannes 2011, relegato peraltro alla sezione parallela della Quinzaine .