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KINDERSPIELE Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 8 agosto 1992
 
di Wolfgang Becker, con Jonas Kipp, Olivier Brocker, Angelika Bartsch (Germania, 1992)
SCHMETTERLINGE, vincitore a sorpresa del Pardo d'Oro nell'88 (pari merito con il Terence Davies di DISTANT VOICES) era una storia di violenza, nei confronti di una bambina. Qui, in KINDERSPIELE, sono ancora ragazzi, sono bambini, ed è sempre violenza quella che si esercita contro di loro.

Violenza che chiama violenza: così che diventa la loro, nel modo con il quale si sfogano con chi è ancora più debole, più dipendente di loro: una nonna senile da tiranneggiare, un fratellino timoroso e fiducioso da bersagliare delle proprie frustrazioni. Ma violenza, ovviamente, degli adulti: tra di loro, fra questi mariti abbruttiti dal lavoro ingrato, queste madri intristite e prosciugate da ogni genere di mancanza, e nei confronti dei figli, sopportati, ignorati, maltrattati. E violenza, soprattutto, di uno stile preciso ed implacabile come un'accetta: che questa famiglia della Germania operaia degli anni Sessanta, i vicini, il villaggio che la contiene, scolpisce con una rabbia lucida, un piacere quasi sadico (nei confronti dei personaggi come degli spettatori) di lasciarsi andare a penetrare nell'orrido delle coscienze attraverso il degenerare dei comportamenti (ricordo di Fleischman, più che di Fassbinder, coi quali Becker aveva collaborato?).


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