Un noir in quattro episodi e tutta una serie di loser. Se aggiungete il fatto di essere girato in un bianco e nero che inquadra doviziosamente cafeterias autostradali, nastri di asfalto e piloni elettrici messi in prospettiva con sottintesi alienanti, il tutto in clima lunare-surrealistico suddiviso in capitoletti come non pensare all'universo di un Kaurismaki o di un Jarmusch?
Questa dell'affidarsi ciecamente (e un po' lungamente) ad un'estetica che finisce per essere un po' compiaciuta costituisce il limite di un film divertito e pure divertente. Gli attori sono ben diretti, i dialoghi spesso azzeccati, le situazioni spassose e prevedibili, distraenti e melanconiche nel migliore dei casi, bozzettistiche quando gli interpreti si lasciano troppo andare. Ma e' un film che piace. Se non fosse per quella voglia di far bello e cinefilo