3827 recensioni a vostra disposizione!
   

I DUELLANTI
(THE DUELLISTS)
Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 6 aprile 1978
 
di Ridley Scott, con Keith Carradine, Harvey Keitel, Albert Finney (Gran Bretagna, 1977)
 
Duelli, per quasi due ore. Al fioretto, alla sciabola, con eleganza, con volgare desiderio di distruzione; alla pistola, a cavallo. A piedi, come in un western.Tenere desta l'attenzione dello spettatore con ingredienti del genere era, a priori, un bel rischio. Ridley Scott, regista della televisione inglese al suo primo lungometraggio, ci riesce. E all'ultimo Festival di Cannes vince il premio per la miglior opera prima.Tra consensi meravigliati, e non pochi dissensi.

Siamo all'epoca delle campagne di Napoleone. Per un motivo inesistente un ufficiale sfida un altro a duello. Sarà il primo di una lunga serie, sempre più immotivata. Ogni volta che i due, appartenenti a due diverse armate dell'imperatore francese, s'incontreranno un po' ovunque in Europa, ci ricascheranno per motivi sempre futili: ma ciò che deve aver sedotto il regista, è proprio questa futilità. Che evidenzia invece l'attrazione irrazionale verso l'ignoto, la sfida al destino ed alla morte, l'ineluttabilità di una discesa verso gli inferni dell'assurdo. Dalla prima immagine del film, ovviamente un duello, balza all'occhio l'estrema ricercatezza formale del film. I DUELLANTI così come il capolavoro di Stanley Kubrick BARRY LYNDON si ispira alla pittura paesaggistica inglese del Settecento o agli interni al lume di candela dei ritrattisti fiamminghi. Il procedimento tecnico accomuna anche i due film, quello di inquadrare dapprima in dettaglio, come una natura morta, e poi di allontanarsi con una lungo carrellata all'indietro, fino a mostrare una totale della scena. Ma, ovviamente, la similitudine si ferma a questi dettagli. Il film di Kubrick utilizzava questa ricerca del bello per condurre un discorso morale, interno ben preciso. Voleva dire, in poche parole, che la bellezza esteriore di quel momento storico era anche freddezza spirituale, dentro la quale il protagonista perdeva i propri sogni di emancipazione sociale. Nei I DUELLANTI la grande ricercatezza compositiva serve al regista per dar nerbo alla vicenda (tratta da una novella di Joseph Conrad), per nobilitarta. Per farci sentire l'atmosfera di un duello all'alba, con la nebbiolina che si dirada, i cavalli che han voglia di correre. 0 il fuoco degli accampamenti, l'odore di certe taverne da soldato. Ma tutto finisce qui. Una serie di quadri a volte stupendi, da godersi in santa pace.

Estetismo? E' quello che hanno detto in molti, storcendo il naso a Cannes.Rimane il fatto che su questa vecchia "querelle" ognuno si porta dietro la propria idea. La mia è che è meglio un film di discrete idee, risolto con ricerche estetiche. Piuttosto che un film di molte idee, irrisolto per impotenza creativa. Che occorrano le due cose, contenuto e forma, lo sappiamo da un pezzo. Ma il cinema rimane innanzitutto l'arte di "come" si dice qualcosa. Lo dice anche Alain Resnais: "mi accusano dì essere un formalista, di privilegiare l'espressione. Ma è proprio grazie a questa che riesco ad esprimermi, a creare ... ".


   Il film in Internet (Google)
  Film dello stesso regista

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda