3829 recensioni a vostra disposizione!
   

HANNIBAL Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 8 marzo 2001
 
di Ridley Scott, con Anthony Hopkins, Julianne Moore, Giancarlo Giannini, Gary Oldman, Ray Liotta, Francesca Neri (Stati Uniti, 2000)
 
Si, chi ha facilmente il voltastomaco, meglio si astenga. Si, chi non sopporta l'horror, il thriller o il fantastico meglio si rivolga alle commedie mezza-tacca (THE FAMILY MAN, TI PRESENTO I MIEI, WOMAN ON TOP) che ci assediano settimanalmente da ogni schermo. No: con tutti i suoi limiti, HANNIBAL non merita di certo l'accoglienza sbrigativa che gli ha riservato finora parte della critica europea. Anche se gli autori non hanno avuto il coraggio di seguire fino in fondo l'intrigante, a parere di molti il più affascinante, ma certamente scomodo nuovo romanzo dell'autore de IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI; nel quale Thomas Harris corteggia come non mai la propria fascinazione per l'itinerario proibito dell'attrazione che lega Clarice, agente Fbi, al dottor Hannibal Lecter.

L'avevamo lasciato, il cannibale spropositato quanto raffinato reso celebre dallo straordinario Anthony Hopkins, in quell'ultima, deliziosa sequenza della versione di Jonathan Demme. Mentre sfumava nella calura tropicale delle stradine brulicanti di Port-au-Prince; con una battuta che, detta da lui, non poteva che condurre ad un seguito più o meno agghiacciante: " Rimarrei anche più a lungo, ma ho un amico per cena...".

Ed eccolo riapparire, dunque: provvisto di panama e camicie su misura in seta, frequentatore di profumerie per aromi personalizzati, curatore di musei e conferenziere a Firenze, fine dicitore dantesco delle diverse versioni dell'Inferno; camminare scalzo sul pavimento in pietra dell'appartamento fiorentino, per impregnarsi di tutto il passato colto e perverso della città dei Medici.

Non è che, fino a quel punto, HANNIBAL si sia presentato e sviluppato evitando le complicazioni inutili; anche se poi è proprio la sceneggiatura tipicamente ad incastro di un maestro come il David Mamet di LA CASA DEI GIOCHI a conferire al film una sua originalità ed introspezione. Ma come negare a quella Firenze delirante di Ridley Scott il fascino ambiguo delle cadenze rigorose delle linee di Giotto e, al tempo stesso, la vertigine tumultuosa dell'inquietante promiscuità urbana e postmoderna di BLADE RUNNER?

Diretto dal regista iperdotato (anche se di certo non sempre misurato) di uno dei pochi film americani interessanti degli ultimi tempi (IL GLADIATORE), HANNIBAL soffre più di ogni altra cosa del fatto di non aver osato essere sé stesso fino in fondo. Non l'horror di chi ci crede spassionatamente(ed è per questo che sulla censura fino ai diciottenni si potrebbe discutere a lungo: con tutto ciò che da Novi Ligure ci giunge dal telegiornale); ma nemmeno l'horror smussato dall'humour grottesco (solo nel finale: in quella scena gastro-anatomica ormai celebre che, lo confesso, pure io ho soltanto sbirciato fra le dita); non il thriller o il poliziesco, il fantastico o la dismisura poetica della "heroic fantasy". Ma come, una volta ancora, ignorare un impatto scenografico cosi prepotente; e la presenza imperiosa degli ambienti, luci e dominanti cromatiche che finiscono giustamente per imprimersi nella memoria ben aldilà di una faccenda di regolamento di conti piuttosto lambiccata? Non so se veramente Julianne Moore fa rimpiangere Jodie Foster: è certo invece che dall'incontro abnorme fra lei e Hopkins nasce, perlomeno a tratti quell'indicibile, forse improbabile ma commovente relazione fra una Bella ed una Bestia della nostra epoca. La quale non può più permettersi il mondo delle fiabe.


   Il film in Internet (Google)
  Film dello stesso regista

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda