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GARAGE OLIMPO Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 14 aprile 2000
 
di Marco Bechis, con Antonella Costa, Carlos Echeverria, Dominique Sanda, Chiara Caselli (Italia - Spagna - Argentina, 1999)
 
Altra musica, e di quelle che non smettono di ronzarvi nelle orecchie, quella di Marco Bechis. Nato nel Cile, cresciuto in Argentina dove fu imprigionato sotto la dittatura prima di essere espulso, autore di un forte ALAMBRADO in concorso a Locarno nel 91 (possibile che da allora sia rimasto inattivo?), il suo GARAGE OLIMPO è dedicato ai trentamila "scomparsi", vittime della giunta militare del generale Videla. Ma più che ai litigi storici e politici che condussero a quei cammini famigerati, il film invita alla riflessione: sulla natura dell'uomo, sull'eternarsi del suo ricorso al male, sull'uso perverso della memoria. Quella che fece graziare, quindici anni più tardi in Argentina, i principali responsabili della giunta; la stessa che mette in scena, soltanto alcune settimane or sono, la farsa grottesca del ritorno di Pinochet in Cile. Sobria, contenuta, lontana da ogni accentuazione melodrammatica, la violenza di GARAGE OLIMPO è tutta nel non detto, nell'intuito: nella spaventosa normalità di quel "fuori" filmato con luminosa nettezza, rispetto alla rigorosa metodologia di quell'interno, di quel "sotto" viscido, verdastro ripreso con una fotografia fosca e quasi esitante. La coppia della vittima e dell'aguzzino sulla quale il film finisce per concentrarsi non è quella di PORTIERE DI NOTTE, e nemmeno quella che serve alle disquisizioni ambigue sulla cosiddetta sindrome di Stoccolma. Il tema del sadomasochismo, dell'attrazione sessuale che il cinema di Bechis non rifiuta di affrontare (come si può torturare colui che si ama?), non prende mai il sopravvento su quello più universale della "normalità": come può un essere umano apparentemente normale infliggere ad un proprio simile un trattamento inumano? È stato uno dei temi del secolo appena concluso, e continua ad esserlo: la forza di un film come questo è di farlo riemergere con estrema emozione nella memoria dello spettatore.

   Il film in Internet (Google)
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