D'accordo, di cinema commerciale si tratta, con tutti i suoi limiti, le sue platee di sabato sera da riempire a strizzatine d'occhio relative. Però qui si cerca di divertire (e direi che Giannini e la Vitti, soprattutto, ci riescono assai bene) senza sconfinare, come sempre, nel lazzo di periferia, nella volgarità da buco della serratura, nel doppio senso da avanspettacolo. Direi di più: oltre che far ridere, Fondato cerca anche di portare innanzi un discorso. E lo fa, sul filo di una sceneggiatura impeccabile, di un dialogo intelligente, di un pizzico di melanconia che il bravissimo Giannini riesce ad infondere al proprio personaggio. E ancora: per la prima volta ci sono due donne (la Vitti e la Cardinale) che sono considerate come individui pensanti e determinanti ai fini del racconto. E non come pezze da piedi, nella buona tradIzione del film brillante italiano.

Ma si dice: ma la Vitti si fa prendere a sberle per tutto il film. Certo, ma di sberle ne dà anche. E la Cardinale, acquista coscienza di una situazione assai inedita nel cinema italiano del genere, finisce col prendere a badilate il Gassmann. Ma si dice: ma tutta la storia è inverosimile. Ma le storie della celebre commedia brillante americana degli anni trenta e quaranta erano forse credibili? Solo che, con il distacco del tempo, si riesce più facilmente a staccarsi dall'aneddoto per godersi il meccanismo, il ritmo, il senso dell'assurdo, la perfezione della costruzione, l'humour che sconfina nella tristezza, e via dicendo.

Restiamo coi piedi per terra: Fondato non è Hawks. Ma se al sabato sera dessero sempre dei film come A MEZZANOTTE VA LA RONDA DEL PIACERE il cinema d'evasione sarebbe un po' meno imbecille.