di Pupi Avati, con Neri Marcorè, Antonio Albanese, Katia Ricciarelli
(Italia, 2005)
Avanti ed indietro per l'Italia disastrata del 1945 al seguito di una vedova (curioso e riuscito debutto cinematografico di Katia Ricciarelli) accompagnata dal figlio ansioso di svenderla ad un cognato vecchia fiamma per un posto al sole della masseria nelle Puglie. Pupi Avati conosce i segreti che gli permettono sempre di raggiungere una intimità significativa con i propri attori. Qui, dopo aver campato il bravo professore imbranato di IL CUORE ALTROVE, Neri Marcorè è godibilissimo nell'interpretazione del furbastro agli antipodi morali, bersaglio malcelato dell'autore di una equivocata arte nazionale dell'arrangiarsi. E Antonio Albanese è il cognato fuso ma non troppo: tanto da situare l'immagine di un'altra Italia solo in apparenza farfallona. Una sorta di allegro immoralismo che non sarebbe dispiaciuto a Marco Ferreri. Simpatico e riuscito a metà; come tanti film sensibili ma troppo spesso irrisolti del regista.